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Notizie in pillole 24.08.2022

Pablo Rodero (AVEBIOM): benefici di ENplus® per le piccole aziende e futuro del mercato

Di ritorno dalla pausa estiva, proponiamo un’intervista a Pablo Rodero, presidente dello European Pellet Council (EPC) e rappresentante di AVEBIOM, Ufficio nazionale ENplus® e Associazione di categoria in Spagna.


Pablo, quali responsabilità hai come presidente dello European Pellet Council (EPC)? Perché EPC è importante per il mercato del pellet in Europa?

EPC è costituito esclusivamente da Associazioni (attualmente 18) che rappresentano il mercato del pellet di legno. Il Consiglio Direttivo di EPC è composto da 5 rappresentanti di queste associazioni e io, come Presidente, rappresento AVEBIOM. In realtà, le mie responsabilità non differiscono molto da quelle dei miei colleghi del Consiglio direttivo, ad eccezione del fatto che decido insieme al Direttore generale di EPC l’ordine del giorno delle riunioni e, insieme al Chief Financial Officer (revisore dei conti, Gordon Murray, approviamo il budget proposto dal Direttore Generale e da Bioenergy Europe. Inoltre, grazie alla Presidenza EPC, faccio parte del Gruppo strategico del Consiglio di Amministrazione di Bioenergy Europe.

Sono molto orgoglioso di far parte del Consiglio direttivo di EPC insieme ai miei colleghi: Matteo Favero di AIEL (Italia) che è il vicepresidente EPC, Didzis Palejs di LATbio (Lettonia), Matthew Goodwin del Pellet Council (Regno Unito) e Gordon Murray, già menzionato, di WPAC (Canada). Siamo coinvolti in diversi progetti molto promettenti che credo porteranno lo schema di certificazione ENplus® a fare un salto di qualità, tra cui la revisione della documentazione di certificazione, la nuova piattaforma digitale di certificazione, ecc.

EPC, oltre a gestire ENplus® a livello globale, ha un ruolo molto importante nell’assistere le associazioni nazionali: ottenere informazioni di mercato di prima mano, conoscere esperienze o attività di altre associazioni in altri Paesi – in breve, EPC è una sorta di “hub” (piattaforma) per lo scambio di informazioni, esperienze e altre risorse. Questo ha indubbiamente un impatto sul sostegno e supporto che ogni Associazione può portare al proprio mercato nazionale. Ad esempio, ora che ci troviamo in una situazione di crisi energetica globale che causa tensioni nel mercato europeo del pellet, ci incontriamo regolarmente per scambiare informazioni e decidere come agire.

Secondo te, in che modo la certificazione ENplus® ha contribuito allo sviluppo e alla maturità del mercato domestico in Europa nell’ultimo decennio?

ENplus® ha avuto un’enorme influenza sullo sviluppo del settore trasformando il pellet da una nicchia di mercato a un bene noto, riconosciuto e standardizzato. Quando l’azienda in cui lavoravo prima di AVEBIOM ha iniziato a commerciare pellet, nel 2006-2007, c’erano pochissimi produttori certificati. Per una società commerciale era davvero complicato, e lo era ancora di più per le aziende con sede al di fuori della Spagna o dell’Europa.

Per fare un esempio, quando AVEBIOM ha iniziato a gestire ENplus® in Spagna nel 2011, siamo stati uno dei primi 4 Paesi ad avviare lo schema a livello nazionale (insieme al DEPI in Germania, ProPellets Austria in Austria e AIEL in Italia). Alla fine del 2011, contavamo già 4 aziende certificate in Spagna e negli anni successivi la progressione è stata quasi esponenziale fino al 2016, quando la curva si è appiattita. Ora la quota di mercato del pellet certificato ENplus® è dell’86%. Sia i venditori sia gli acquirenti sanno esattamente con che prodotto hanno a che fare (ENplus® A1 oppure ENplus® A2). Poiché tutte le aziende certificate vengono controllate periodicamente ed esiste un sistema efficace di gestione delle segnalazioni e dei reclami, la certificazione offre sicurezza e tranquillità ai consumatori. Ad agosto 2022, solo in Spagna, ENplus® aveva già rilasciato 57 certificati ad altrettanti produttori e 41 certificati da distributori.

Nel mio Paese, la maggior parte dei produttori di pellet è composta da piccole aziende e l’attuazione del sistema di gestione della qualità ENplus® le ha aiutate molto. ENplus® ha introdotto corsi di formazione e guide per lo stoccaggio, il trasporto, auto-monitoraggio, gestione dei reclami, ecc., offrendo a produttori e commercianti un “modo di lavorare”.

E se è stato importante per i produttori, direi che lo è stato ancora di più per i distributori. In primo luogo perché gli altri schemi di certificazione non coprono l’intera catena di approvvigionamento e fornitura, ma anche perché i distributori spagnoli comprendono prevalentemente piccole aziende e l’attuazione di un sistema di gestione della qualità ha portato ottimi benefici alla loro professionalità.

Concentrandosi solo sulla Spagna, ti aspetti che un numero maggiore di produttori e distributori ottenga la certificazione, oppure lo schema ha raggiunto il suo apice nel tuo Paese?

Ultimamente, il numero di produttori certificati è cresciuto lentamente. Abbiamo vissuto un boom nel periodo 2014-2017 e, da allora, ciò che è cresciuto più rapidamente, e che ci aspettiamo continui a crescere nei prossimi anni, è il numero di distributori.

Da una parte, la produzione è aumentata, non perché il numero di produttori sia cresciuto molto, bensì perché questi produttori hanno incrementato la loro produzione, guadagnando quote di mercato, aggiornando le attrezzature, ecc. D’altra parte, dopo la crisi energetica che stiamo vivendo, è probabile che nei prossimi mesi verranno avviati alcuni progetti per nuovi impianti.

I consumatori spagnoli di pellet sanno cosa significa ENplus®? Come si è diffusa questa consapevolezza?

In effetti, da diversi anni, penso dal 2014-2015, i consumatori spagnoli sono consapevoli che ENplus® significa qualità e che garantisce prestazioni eccellenti, pulizia e sicurezza che il tuo apparecchio di riscaldamento funzionerà correttamente.

AVEBIOM ha ovviamente lavorato alla promozione del pellet di legno certificato attraverso eventi, pubblicazioni, media, attività sui social network e una menzione speciale va fatta alla campagna di comunicazione realizzata qualche anno fa (2015-2016), denominata “Biomasa en tu casa” (Biomassa in casa), con cui abbiamo avuto un forte impatto. Come elemento di questa campagna, abbiamo portato sei container modificati nella maggior parte delle grandi città del Paese e li abbiamo collocati nelle piazze centrali, dove abbiamo spiegato i benefici della biomassa a tutti coloro che passavano.

Anche se abbiamo lavorato duramente sulla promozione ENplus®, siamo una piccola Associazione con una portata comunicativa limitata. Crediamo che un ruolo chiave per la crescente popolarità dei pellet di legno sia stato giocato dalla disponibilità nei grandi supermercati (negozi fai da te).

Tuttavia, forse dovremmo anche contare che il pellet è una fonte energetica ecologica ed economica, soprattutto in questi tempi in cui i costi di riscaldamento sono aumentati così tanto. Questo elemento deve aver aiutato molto. Lo scorso dicembre, anche prima della guerra ma con i prezzi dell’energia già in aumento, uno degli argomenti di tendenza nei canali televisivi e nei giornali spagnoli è stata la forte crescita delle vendite di apparecchi a pellet.

Qual è il futuro del mercato del pellet? Qual è la tua previsione per il 2027 (esattamente tra 5 anni rispetto ad oggi)?

Gli operatori del pellet che lavorano nel settore da molti anni sanno che è molto difficile prevedere le tendenze del mercato così lontane nel tempo. Il mondo intero, e in particolare l’Europa, è colpito da una crisi energetica causata dall’invasione dell’Ucraina e, successivamente, dal ricatto della riduzione del flusso di gas nei gasdotti. Questa situazione ha accelerato il processo di sostituzione dei combustibili fossili con fonti energetiche rinnovabili che era già iniziato anni fa sotto la spinta delle politiche europee. Oltre a questo processo, a causa della guerra causata dalla Russia, l’UE, tra le altre sanzioni, ha vietato l’importazione di legno e di tutti i suoi derivati, compreso il pellet.

Queste circostanze hanno messo molta pressione sul mercato, che stava già vivendo un forte aumento della domanda a causa del già citato processo di sostituzione delle energie fossili con quelle rinnovabili. A mio parere, queste condizioni influenzeranno il mercato del pellet nella prossima stagione termica e, probabilmente, almeno parzialmente anche in quella successiva.

Ma fortunatamente, grazie al fatto che il pellet è una fonte di energia disponibile a livello europeo, l’offerta aumenterà presto drasticamente. Sappiamo già che ci sono parecchi nuovi impianti che inizieranno la produzione tra il 2023 e il 2025: 11 solo in Austria nel 2023-2024; la Francia avrà a disposizione un ulteriore milione di tonnellate di pellet entro la fine del 2024; in Germania ci saranno altre 800.000 tonnellate supplementari previste nel 2023.

Prevediamo inoltre che, date le circostanze e il potenziale forestale di alcuni Paesi (Spagna, Francia, Polonia, Paesi baltici, ecc.), ci sarà molto spazio per la crescita della valorizzazione forestale e potrebbero essere avviati nuovi progetti di impianti a pellet.

Inoltre, provenendo da un Paese mediterraneo come la Spagna, vale ricordare che abbiamo un grave problema con gli incendi boschivi. Nei Paesi mediterranei è imperativo ridurre la quantità di carburante al suolo, in modo che gli incendi siano meno aggressivi. Questa è una chiara sinergia con l’industria dell’energia da biomassa che dovrebbe ripulire le aree colpite dagli incendi utilizzando questi residui forestali – cosa che tutte le organizzazioni, comprese quelle ambientaliste, stanno chiedendo a gran voce.

Quindi, rispondendo alla domanda sulle previsioni per il 2027, siamo molto ottimisti per il mercato visti i progetti e la spinta che il pellet di legno ha avuto negli ultimi anni a causa dei prezzi elevati delle altre fonti energetiche. Inoltre, in base a quanto spiegato in precedenza, credo che il mercato europeo sarà ancora più autosufficiente e libero da tensioni politiche esterne.